Come nasce la fondazione

Nei miei primi cinquant’anni ho studiato molto filosofia, religione e molte tecniche e scuole di pensiero olistiche e tutte sembravano portare in direzioni diverse seppur conservassero dei principi fondamentali condivisibili e razionalmente validi. Non avevo mai trovato una vena comune che mi portasse verso la verità finché, un giorno, un Pastore (direttore di un’organizzazione umanitaria in cui svolgo la mia attività) mi chiese di girare un documentario sulle attività svolte in Grecia dalla loro fondazione. Sarebbe stato un lavoro gratuito e, ferito nel mio orgoglio, ero pronto a dire di no. Di fatto la mia intenzione era di quella di dire di no ma…

proprio quando vado a pronunciare la parola “NO” dalla mia bocca esce un “SI”

E, stranamente, in quel momento, per me il “Si” diventò la risposta corretta. Mi sentivo come avessi appena superato un ostacolo, un pericolo.
Parto per Atene e passo tre giorni davvero indimenticabili: abbiamo documentato situazioni che non pensavo potessero esistere. Di tanto in tanto dovevo uscire di scena perché i miei occhi erano lucidi e non potevo trattenere l’emozione. Il documentario si chiama “Inclusion” e vorrei che lo guardaste prima di procedere con la lettura:

Ritornato, inizio il montaggio del video: erano oltre 370 clip. Seleziono e taglio le clip migliori, porto le clip in slow motion a velocità normale e le butto semplicemente all’interno della “timeline” ovvero lo spazio in cui il video viene editato nel software di montaggio. Premo la barra spaziatrice per vedere di nuovo le clip e montarle in sequenza ma era successo qualcosa:

il video era già editato ed era quasi pronto così com’era: le parole della colonna sonora corrispondevano con le scene girate, le clip andavano a tempo, anche i salti o battiti di mano andavano già a tempo!

Questa cosa non era possibile. Sarebbe stato più semplice vincere una lotteria nazionale che azzeccare le posizioni delle clip, la ritmicità, i tagli a tempo e quant’altro. L’emozione mi pervade, il cuore batte forte, c’è qualcosa che “non va” di estremamente piacevole e miracoloso.
Chiamo il Pastore che mi aveva commissionato il video e gli spiego l’accaduto e lui peggiora nettamente la situazione dicendomi:

Vedi?! Quando lavori per Dio,
succedono queste cose!

Inizio a piangere e singhiozzare e rimango un’ora sul divano a piangere in modo strozzato e disordinato ma gioioso. Sento un calore forte nel mio petto che durerà per circa quaranta giorni…

Da quel giorno sapevo cosa fare: uscire dagli schemi e lavorare per aiutare gli altri a riscoprire Dio, Sè Stessi, la Verità. Ognuno a suo modo, ognuno come vuole, ridando dignità e potere alle Persone di Buona Volontà.

Questa Fondazione non è un’iniziativa:
è una necessità.

Non condividere le mie scoperte e non portare avanti i miei ideali mi sarebbe costato troppo: sarebbe stato un’atto di egoismo che mi avrebbe regredito all’ignoranza, a rinchiudermi in me stesso ed alla morte.

Questa era la cosa da fare… e l’ho fatta.

Pasquale Mazzone,
Fondatore e Direttore della Fondazione Eastery.

Per chi parla Italiano, in questo video spiego le origini e i principi della Fondazione: